Recenti sviluppi nelle nanotecnologie hanno mostrato che le nanoparticelle (NP) hanno un grande potenziale come vettori di farmaci: grazie alle loro piccole dimensioni, le nanostrutture presentano proprietà fisico-chimiche e biologiche uniche che le rendono un materiale adatto per applicazioni biomediche. In questo caso è stata sviluppata una nanoparticella, comprendente un copolimero a blocchi, che comprende un blocco idrofilico e un blocco lipofilico, che può essere efficientemente caricato con un agente terapeutico, come la trabectedina o il paclitaxel, che sono noti farmaci antitumorali. Riguarda anche un metodo molto semplice per realizzare una tale nanoparticella che prevede solo l’uso di siringhe convenzionali e vetreria di laboratorio.
L’invenzione consiste in una nuova classe di materiali biocompatibili e biodegradabili per il trasporto di oligonucleotidi basati su PCL (policaprolattoni) diacrilati, e il loto metodo di sintesi. Questi materiali possono trasportare oligonucleotidi a fronte di una “ring opening polimerization” e di una polimerizzazione a stadi di Michael che permette di ottenere poli-b-amino esteri (PBAE), i veri vettori degli oligonucleotidi. Si tratta di PBAE, che diversamente da quelli prodotti da bisfenolo A diacrilato, sono più sicuri per l’uomo.
Essendo l’invenzione un carrier (vettore) di oligonucleotidi esogeni, in altri termini drug delivery, la principale applicazione è strettamente farmaceutica nel campo delle immunoterapie per il cancro, malattie apoptosi-associate, vaccini e l’ingegneria genetica.
I principali vantaggi sono:
- Sintesi molto semplice;
- Efficienza di trasfezione;
- Degradabilità;
- Biocompatibilità.
Questi eccipienti possono essere utilizzati nei:
- Immunoterapie per il cancro;
- Malattie apoptosi-associate;
- Vaccini;
- Ingegneria genetica.
Referente: Politecnico di Milano